martedì 16 febbraio 2010



Hatshepsut, l'unica donna che divenne Faraone, era di pelle nera; è uno dei personaggi femminili più interessanti ed è intriso di misteri. Fu avversata dai Sacerdoti Tebani, a causa delle sue nuove intenzioni in campo religioso e anche a causa del ruolo che ricopriva, troppo importante per una donna. La sua storia è strettamente legata a quella di Senenmut, grande architetto di corte.L’architetto era l’amante della regina ed anche il padre naturale di una delle due figlie, la principessa Neferura (di cui lui era ufficialmente il tutore). Ecco perché diventò anche Sommo Sacerdote. Questa carica gli avrebbe dato la possibilità di governare l’Egitto con Hatshepsut dopo la morte di Thutmosi II. Fu appunto l’unica ad aver governato l’Egitto come Faraone e non come Regina.Il suo lungo regno fu caratterizzato da molti scambi diplomatici e commerciali con vari paesi lontani, che servirono anche a mantenere una situazione di pacifica tranquillità. L’importanza assunta dalla Faraona fu tuttavia motivo di odio per il successore Thutmosi III, che fece cancellare il suo nome dalle liste reali, dai monumenti e dai papiri. Perché tutto questo odio? Hatshepsut era la figlia primogenita di Thutmosi I e della Grande Sposa Reale Ahmosis. Succedette al padre dopo che questo morì nel 1512 a.C. , sposando il fratello Thutmosi II. Alla morte del fratello/marito, non avendo avuto eredi maschi, ma solo due figlie: Hatshepsut (come lei) e Neferura, il trono spettò di diritto al giovane fratellastro che suo padre aveva avuto poco prima di morire da una delle spose secondarie, Mutnefert. Con il pretesto che si trattava solo di un bambino, Hatshepsut ottenne di regnare in attesa che il futuro Thutmosi III crescesse; ma al contempo fece anche in modo di allontanarlo, in una specie di esilio forzato, senza nessuna intenzione di cedergli il trono. Intanto, intorno all’anno 1470 a.C., si fece costruire il "Djeser Djeseru", ovvero un magnifico mausoleo, il cui nome egizio vuol dire "Sublime Sublimità", ma anche “Tempio dei milioni di anni”, ordinando all’architetto Senenmut di farla raffigurare come Faraone, con la barba posticcia e le sembianze di Osiride. Il Mausoleo fu costruito nel complesso di Deir el-Bahari, presso l'antica Tebe (oggi Luxor) che divenne, proprio con la XVIII dinastia, della quale la regina faceva parte, capitale effettiva del Regno d'Egitto Per rafforzare la sua origine divina che le avrebbe dato diritto a governare come Faraone, nel mammisi (tipo di costruzione affermatasi nel periodo tolemaico che costituiva un tempietto, in prossimità del tempio principale, destinato al culto della maternità di Iside), di questo tempio fece incidere sulle pareti scene mai viste prima: il suo concepimento per opera del dio Amon, sua madre incinta, ed infine la sua nascita. Queste scene avrebbero immortalato per l’eternità (milioni di anni) la sua discendenza divina ed il suo diritto a regnare come Faraone, essendo Figlia di Amon. Così fu per oltre vent’anni, ma Hatshepsut non riuscì mai a regnare con Senenmut, perché, alla fine, Thutmosi III riuscì a riprendersi quel regno dal quale era stato scalzato, anche se gli apparteneva per diritto di nascita. Con un colpo di stato la legittimità regale fu ripristinata, i cartigli della matrigna cancellati, i papiri distrutti. Analoga sorte ebbero i monumenti, e tutto quanto poteva ricordare lei e i suoi dignitari... Una prova sconcertante di una conoscenza astronomica ereditata in qualche modo dall'architetto e dalla regina, si trova sul soffitto della tomba di Senenmut, situata affianco al mausoleo principale. In questo soffitto è riprodotta una precisa sezione della volta celeste del 10.450 a.C., con al centro la Cintura di Orione. Questo piccolo sistema è stato riprodotto in maniera precisa. Intorno alla cintura, vi sono tre orbite a forma di goccia o di ellisse. E' un simbolo non che non è presente nei geroglifici egizi, ma appartiene invece alla cultura mesopotamica, dove ha come significato "acqua", o "vita".
Pochi anni fa, gli scienziati (da alcuni dati forniti dal telescopio Hubble in orbita) avevano constatato che nella parte d'Universo che ci circonda vi sono due grandi concentrazioni di acqua. Uno nel nostro Sistema Solare e, quindi, sulla Terra. L’altro, invece, era proprio nel Sistema di Orione. L’incisione venne ritrovata, quasi per caso, sotto uno strato di intonaco, ciò a significare che era una conoscenza riservata e destinata ai posteri, piuttosto che ai contemporanei . I disegni vennero scolpiti, invece che dipinti, ciò a significare che l'architetto stesso fu l'autore, senza badare alla bellezza artistica. Venne iniziato esotericamente, conobbe l’origine della Razza Egizia, e “forse” apprese la Verità, come Imhothep prima di lui. E’ altamente probabile che la casta sacerdotale fosse una specie di casta misterica. Alcuni sacerdoti venivano iniziati nei segreti legati alla magia, all’alchimia e alle conoscenze scientifiche, mentre altri, particolarmente predisposti, e quindi selezionati dagli anziani, conseguivano la consapevolezza del proprio Sé attraverso la meditazione e solo dopo aver superato vari stadi, fino ad ottenere l’illuminazione. Senenmut era stato certamente iniziato e, di conseguenza, doveva essere al corrente di quella parte di rivelazioni a cui era giunto attraverso vari stadi di indottrinamento, oltre i quali, però, non aveva potuto accedere. Come in certe religioni misteriche e gnostiche del Medioevo, ai discepoli era consentito di sapere molto, ma non tutto; solo in questo modo c’era la garanzia che non potessero rivelare cose che non conoscevano neppure loro! I segreti relativi alle origini della razza egizia venivano rivelati solo in parte; in questo modo, non sarebbe stato possibile provocare rivoluzioni religiose scomode e pericolose… inoltre non venivano mai fornite quelle istruzioni che sarebbero state indispensabili, volendo utilizzare la Verità appresa.
Senenmut era un personaggio molto potente, perché godeva della protezione della Faraona. Ad un certo momento, però, fu fatto eliminare. Successe durante un colpo di stato che, togliendo di mezzo anche la faraona Hatshepsut, permise al figliastro della regina di riappropriarsi del trono e del titolo di Faraone, dopo una ventina d’anni di latitanza forzata, durante i quali lei lo aveva privato del diritto di regnare.
I sacerdoti, come succedeva in questi casi, si divisero in due fazioni (pro e contro), ma, apparentemente senza cambiare le loro abitudini, continuarono a svolgere tutte le funzioni quotidiane, comprese quelle relative alla sepoltura di Senenmut nella tomba che lui si era già preparato, a pochi metri dal Tempio dei milioni di anni che aveva fatto costruire per la sua amata regina, identificandola con Hathor stessa, la dea dell’amore. E doveva esserlo, vista la cura con la quale egli mimetizzò nei geroglifici una mappa celeste, indicando un gruppo di quattro stelle: una disegnata decisamente molto più a sinistra, rispetto le altre tre, dalla posizione inequivocabile. Per evidenziarne una, le erano state disegnate intorno tre specie di orbite ellittiche .
Il disegno indica, senza ombra di dubbio, tre ellissi a forma di goccia, intorno alla “stella” centrale (delle tre), che “puntano” verso una quarta più distante, sulla sinistra: a dimostrare che la stella distante è il punto di partenza e di arrivo, e non il contrario. Un disegno di questo tipo non è mai apparso altrove. Ed è unico nel suo genere.
Le tre ellissi disegnate non sono un geroglifico, quindi si tratta di un’indicazione specifica di un fatto, o di un’azione. Di quale? Risposte sempre dubbie.
Nella parte inferiore della volta, è rappresentato il calendario egizio (12 mesi di 30 giorni ciascuno).
Per l'esattezza:
AUTUNNO: il primo gruppo di quattro partendo dalla sinistra (L'autunno segnava i mesi dell'inondazione)
INVERNO-PRIMAVERA: la prima riga in alto a destra (quattro mesi, 2+2)
ESTATE: L'ultima riga di quattro in basso a destra Nella parte superiore è raffigurata una porzione di cielo.
Vi sono quattro barche: quelle più piccole, a sinistra, raffigurano i pianeti Giove e Saturno; le più grandi sono la dèa Iside, che astronomicamente simboleggia la stella Sirio, e il dio Osiride, al quale era attribuita l'omonima costellazione, quella che per noi si chiama oggi "costellazione di Orione".
In particolare, l'architetto ha voluto evidenziare un elemento preciso di tale costellazione: la Cintura, appunto.
Fonti non autorevoli hanno tradotto le scritte che appaiono sopra le tre stelle di Orione con la quarta stella aggiuntiva e le forme a goccia. Il loro significato letterale è "Le Terre della grande Nut".
Le 4 stelle sono le terre della grande Nut. Nut è la Dea che personifica la volta celeste. Quindi che senso ha parlare di Terre della volta celeste.
Vi è una teoria sulle 3 "ellissi" che circondano Al Nilam (la stella centrale della cintura): esse sarebbero le orbite di altrettanti pianeti. Alcuni pensano siano Pianeti simili alla Terra, poiché le 3 linee, più che ellissi perfette (come sono le orbite dei pianeti) assomigliano a delle gocce d'acqua, che è simbolo e condizione essenziale per lo sviluppo delle forme di vita.
Le tre stelle a goccia hanno una didascalia data da alcuni geroglifici.
Essi sono rispettivamente da destra verso sinistra:
Tre linee orizzontali che stanno a significare per tre volte il nome "Ta" = "Terra"; il simbolo di "Nut", corrispettivo della Dea del Cielo "Nut"; il simbolo di "Khet" = "Ventre". Il tutto sembra leggersi quindi come: le "Tre Terre del Ventre di Nut", che si può interpretare come "Tre Pianeti dello Spazio Celeste".
Tale legenda coincide poi perfettamente con una identica dicitura che si trova in un registro posto immediatamente sopra il riquadro delle tre stelle a goccia, che contiene una figura antropomorfa che impugna uno scettro "Uas".
Questo attributo qualifica tale figura come Divinità. Se si guarda il Registro di Stelle, subito sopra queste figure, vi sono i Geroglifici di "Khau Mes" = "Nascita delle Migliaia".
Questa Stella Decano corrisponde, (da Angelo Angelini: “Il Segreto di Nostradamus") alle Pleiadi, e "controlla" lo spazio celeste appartenente alla Costellazione del Toro.
Subito a destra delle Pleiadi (Khau Mes) si trovano altri 2 Decani, i cui geroglifici comprendono "Kod" = "Quelli che sono in circolo" e "Sawy Kod" = "i 2 figli di quelli che sono in circolo". Per Angelini essi corrispondono, rispettivamente, a Menkab = (Alfa della Balena), e ad Algol (Beta di Perseo). Ancora a destra si trova il Decano "Qe Mut Hr Geru" = Hamal (Alfa dell’Ariete) e Sheratan (Beta dell’Ariete).
Un aspetto interessante è poi, nella parte bassa della raffigurazione del soffitto della Tomba di SenenMut, una duplice serie di Stelle disposte a "V", che inizia nella parte terminale di Sah-Orione e termina in corrispondenza esatta del limite destro della "Vignetta" delle tre stelle a "Goccia".
Ideograficamente sembrerebbe potersi trattare di una "Strada fra le Stelle".
Ma esistono riferimenti egizi a "Vie" o "Sentieri" nel Cielo nei Testi delle Piramidi.
Gli Antichi Testi delle Piramidi ci dicono infatti che:
(Formula 756) "(La Dea) Nut prenderà la tua mano e ti darà una strada per l’Orizzonte, verso il luogo dove è Ra."
(Formula 889) "Io remo con Ra, quando attraversa il Cielo, come una stella d’oro, la Luce brillante del 'Toro della luce solare'."
(Formula 801) "Possa tu trasferirti nel Cielo, perché le 'strade delle distese celesti' che portano a Horus, sono aperte per te."
(Formula 1325) "Ma per ogni Dio che prepara per me una scalinata, io ascendo e salgo fino al Cielo. Per ogni Dio che appronta un posto per me nella sua barca, io ascendo e salgo fino al Cielo."
(Formula 1431-1433) "Una scala è preparata per il Re, cosicché egli possa ascendere nel suo nome di 'Ascesa al Cielo' ...Il Toro Celeste ha piegato il suo corno affinché il Re possa raggiungere i 'Laghi del Mondo Sotterraneo'."
(Formula 2062) "Il Faraone si sistema sul tuo sentiero, o Horus di Shezmet, mediante il quale tu guidi gli Dei ai bei sentieri del Cielo ed ai 'Campi delle Offerte'."
Formula 2095) "Tu, o Re, messaggero del gran Dio, vai in cielo, vieni vanti dal 'Cancello dell’Orizzonte'."
(Formula 2122) "Io illumino (occupo) il mio posto nella 'strada dei rematori nel Cielo'.) Io remo (viaggio in questa strada nel Cielo."
Il concetto di "Cancello dell’Orizzonte", quello delle "Strade delle distese celeste", quello della "Strada dei rematori del Cielo" fanno ipotizzare un percorso privilegiato e ben preciso nel Cielo. Si potrebbe trattare di uno Stargate, come suggerito dal soffitto di Senenmut?
I riferimenti al "Toro Celeste" dei Testi delle Piramidi non fanno poi che ribadire il collocamento della "V" di Stelle proprio sotto il Decano "Khau Mes", corrispondente alla Costellazione del Toro.
Ma un riquadro con tre stelle a goccia, sempre con la precedente dicitura "Tre Terre, La Strada di Stelle a V = Stargate? Ventre della Dea Nut" lo troviamo altresì nella Tomba del Faraone Ramses VI. Qui troviamo anche un orologio stellare con l’identificazione delle stelle per le 12 ore della notte, che venivano indicate con l’orientamento rispetto alla figura di un Sacerdote posto di fronte al Sacerdote che faceva le osservazioni e compilava la Tabella Oraria mediante l’Asta Graduata, chiamata "Merkhet". Tale orologio è poi ugualmente raffigurato anche nella Tomba di Ramses IX. Viene rappresentato così il Cielo nel 2° mese della stagione di Akhet (corrispondente al Tolemaico Phaophi) per i giorni da 1 a 15 e per i giorni da 16 a 30. Nella seconda metà del mese di Phaophi vediamo che la 6a ora è contrassegnata dalla dicitura geroglifica: "Stella della 'Terra delle Migliaia' sopra l’occhio destro (del Sacerdote Osservatore)".
Anche nel secondo orologio esiste una stella oraria contrassegnata con la 8a ora per i giorni 1-15, e con la 7a ora per i giorni 16-30. La dicitura geroglifica dice che si tratta della: "Stella della Terra di Sar".
Si sa che gli Antichi Egizi con il termine "Ta" indicavano un territorio geograficamente esteso.
Infatti il Faraone era definito come Signore delle 2 Terre (Neb Ta-wy), che corrispondevano all’Alto ed al Basso Egitto.
È veramente strano che venga associato il nome "Ta" = "Terra" sia alle Pleiadi, la Stella "Khau Mes" che alla stella "Sar".
Ci si chiede: come facevano a sapere gli Antichi Egizi che c’erano "Terre" = Pianeti, associati a certe particolari Stelle e non ad altre?
C’erano forse andati od era stato detto loro che vi erano Pianeti abitabili in quei Sistemi Planetari e, se sì, da chi? Da visitatori Alieni che da lì provenivano?
L’ipotesi, teorica per il momento, di Viaggi Interstellari mediante condotti spazio-temporali, è presa seriamente in considerazione da scienziati odierni.
È possibile che anche nell’Antico Egitto ci fosse quello che potremmo definire uno "Stargate", cioè una "Porta delle Stelle"? Di sicuro vi è il Geroglifico che lo rappresenta!
In una sua iscrizione si legge: "Avendo percorso tutti gli scritti dei saggi, non ignoro nulla di quel che è successo a partire dal primo giorno". Difatti, l'architetto Senenmut venne iniziato alla Casa di Vita di Karnak, luogo che nell'Antico Egitto era fondamentale, sede di culture ancestrali e religiose che erano accessibili solo a pochi. Al giorno d’oggi, sappiamo ben poco su ciò che veniva conservato in questo tipo di "biblioteche segrete".
Ma Senenmut venne a conoscenza di cose che probabilmente volle svelare alla sua amata. Magari, per questo motivo, i sacerdoti si scagliarono contro l'architetto di corte e, in seguito, anche contro la Faraona: solo gli iniziati infatti potevano conoscere i segreti della Storia d'Egitto. Sta di fatto che, dopo la morte dei due, il faraone Thutmose III e i Sacerdoti di Tebe condannarono Hatshepsut e Senenmut alla "damnatio memoriae", distruggendo ogni effigie che rappresentasse i due nel Mausoleo di Deir el-Bahari.

n.b.: Recentemente, un nuovo satellite dotato di un particolare strumento in grado di rilevare le presenza di acqua nell'universo, ha trovato due punti dove la concentrazione di acqua è particolarmente elevata: il nostro sistema solare e Alnilam, o Y-Orionis, che è proprio la stella centrale della cintura di Orione. Gli antichi egizi conoscevano dunque dove nell'universo era possibile la vita!

Nella foto : il soffitto della Tomba di Senenmut

1 commento:

  1. bellissimo post...io poi ci sono stata la bellezza di 8 volte..+2 ( dove sono stata solo al mare pero')...ho visto svarite volte cio' che descrivi...mi sono tornate alla mente le immagini del luogo mentre descrivevi la splendida storia...storia e luoghi di RARA BELLEZZA... un bacio stella N.

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se sei passato qui non è a caso; forse sei capitato per leggere qualcosa o per dirmi qualcosa: certo il perchè -sebbene al momento sia incomprensibile- in qualche modo è certamente importante per entrambi, quindi, non te ne andare senza aver lasciato una piccola orma del tuo passaggio