giovedì 14 gennaio 2010

AGHARTHA

..."Ciò che cerco non è il mio Fine. Lo è alla fine la ricerca stessa"...



vedi la sezione interna della piramide di Cheope che mostra lo Zed al centro e i vari corridoi e le stanze presenti nel monumento. Lo Zed sarebbe una gigantesca colonna in granito in grado di generare energia, canalizzando correnti cosmiche (conosciute col nome di Vril) fino al centro della Terra. Lo Zed è anche un simbolo che viene inserito come elemento sacro all'interno dei geroglifici: qui lo si vede tra l'Ankh e il bastone Uas e significa energia vitale.
n.b. La mitica capitale di Aghartha, Shamballa, sarebbe realizzata in purissimo diamante.

n. b. La costa dello Yucatan in Messico è costellata da migliaia di grotte chiamate Cenotes che scendono nel suolo per decine di km, perdendosi nel mantello terrestre. Per il popolo mesoamericano era un ingresso al regno degli dei.






Secondo la tradizione induista, esiste un grande regno sotterraneo, chiamato Agharti o Aghartha (="l'inaccessibile" dal sanscrito). Qui dimorerebbe il Re del Mondo, colui che, da Shamballah (in sanscrito "città degli smeraldi"), la capitale di questo grande luogo mitico, domina le menti dei grandi, dei re, degli imperatori e dei presidenti di tutto il mondo. Qui, vivono esseri superiori, da tempo immemorabile. Esseri capaci di cose inaudite, in grado di usare ancora quell'energia che noi, uomini di superficie, abbiamo ormai dimenticato ad usare, l'energia chiamata Vril. Un'energia che, volendo, può essere ancora risvegliata, in quanto è presente ancora in tutti noi, ma è "addormentata". Questa energia permette, a chi la sa usare, di volare, di spostare oggetti solo con la forza del pensiero, di leggere nella mente altrui.
Shamballah, che dovrebbe trovarsi in profondità, sotto il deserto del Gobi, in Asia, è solo il centro di questo grande regno, che dovrebbe estendersi, attraverso un'immensa rete di gallerie, sotto tutta la superficie del globo, collegando tra loro i diversi continenti. Agharti è questo, un'estesissima rete di gallerie sotterranee. È possibile accedere al mondo interno attraverso periodiche aperture circolari che si formano ai Poli, oppure da altre zone del pianeta (anche italiane) o mediante particolari “porte dimensionali”. I nomi dei continenti sotterranei rievocano ricordi di leggendarie località mai raggiunte, perché sempre cercate, erroneamente, in superficie: Agartha, disposto sotto l’emisfero nord della Terra, Eldorado, situato a sud e Shamballah, che s’allarga sotto l’Himalaya e oltre.
La terra cava sarebbe un’enorme ed ampia galleria disposta in circolo nell’emisfero nord, da cui si dirama tutta una serie di gallerie secondarie e che, a diversi livelli, sarebbero poi direttamente collegate, attraverso delle soglie o passaggi, con la superficie terrestre e gli oceani. Le localizzazioni principali di questa galleria “madre” sarebbero disposte sotto le superfici dei seguenti territori: Tibet, di cui Shamballà ne sarebbe la capitale, disposta a diverse centinaia di metri sotto la superficie Himalayana. Il tunnel prosegue in direzione sud-ovest verso la parte settentrionale dell’India, ed esattamente in Kashmir e poi in successione: Pakistan, Afghanistan, Iran, Irak, Arabia Saudita, Mar rosso, Egitto, Libia, Ciad, Nigeria, Ghana, Guinea, Sierra Leone, Oceano Atlantico, Brasile amazzonico, Perù, Equador, Colombia, Messico, California, Stati Uniti occidentali, Canada, Alaska, stretto di Bering, Russia siberiana, Mongolia, Cina per poi chiudersi di nuovo nel Tibet nepalese a Shamballà. Un’altra direttrice principale di queste gallerie sarebbe localizzata sotto la cordigliera cilena delle Ande, che dalla direttrice peruviana parte verso sud per finire in Patagonia ed Antartide e da cui poi presumibilmente continuerebbe sotto l’Oceano Antartico, Oceano Indiano, Indonesia ed ancora India per poi ricongiungersi a nord con la direttice principale. Altre direttrici sarebbero localizzate un po’ dappertutto sotto l’Amazzonia ed il Brasile, definito dai ricercatori agarthiani come uno straordinario e complesso sistema di tunnel che portano in tutto il centro america, soprattutto in Messico e Belize.
La città eterica di Shambhala è l'espressione più elevata della civilizzazione interna e vibra su frequenze solari. In essa è concepita l'idea creativa e istruito il programma astrale dell'evoluzione di Gaia. In Shambhala vivono gli esseri-dei, gli abitatori degli astri, esseri straordinari che vibrano su frequenze elevatissime, detengono la gnosi della coscienza solare, utilizzano abitacoli fisici dinamici e mutanti. Sono i colonizzatori di Gaia, come dell'intero sistema solare, e i creatori della razza umana. Signori astrali giunti da Sirio, mantengono le radici in Orione, patria delle loro dinastie di dei solari. Girano più veloci dell'universo, ne sono la forza trainante, collegano gli astri. Sono gli impulsi cerebrali nel sistema nervoso dell'Organismo macrocosmico e connettono "continuum" spazio-temporali. Aprirono una porta stellare su questo sistema nascente. Lo portarono a un nuovo livello evolutivo. Lo hanno accompagnato nell'evoluzione. Il sole è già mutato un tempo, muterà nuovamente. Sarà una nuova epoca e nuovi dei torneranno alla luce, giocando tra gli astri il gioco della creazione. Ciò che essi hanno creato su Gaia è meraviglioso, hanno dato vita a un vivaio di sistemi genetici in evoluzione. Il nostro pianeta, e il sistema solare al quale appartiene, sono al centro di un titanico progetto di evoluzione cosmica e di colonizzazione dell'universo. In questa saga familiare degli dei troviamo la discendenza del potere del Leone. Si accenderà un nuovo sole e Gaia riceverà il suo sposo, darà alla luce una nuova razza. Tra questi esseri ci sono i maestri istruttori che hanno percorso Gaia, rappresentanti della gerarchia astrale di Shambhala. Tra loro, un essere di cosmica coscienza e di suprema potenza che ha posato il suo sguardo su questa creatura femminea e l'ha resa madre della sua stirpe. Egli è il capo, il maestro e il padre della più antica tribù solare di Agartha. Egli è il sovrano spirituale di tutti i popoli di Agartha. Gli esseri solari compongono la gerarchia cosmica, triplice espressione della coscienza: planetaria, universale e cosmica. Esistono su superiori frequenze, totalmente svincolate dal regime temporale. Attraversano le linee del tempo e ne subiscono gli effetti solo fino a quando ne rimangono immersi, ma la loro entità mantiene inalterata la propria natura immortale. Possiedono straordinarie capacità mutanti con le quali possono costruirsi un corpo creato dalla propria sostanza energetica liquida, cristallizzandola o "vetrificandola" su frequenze vibratorie inferiori, oppure istruire su tutti i livelli la nascita fisica di un'entità scelta e programmata, appartenente a una dimensione inferiore, per farsi personificare in missioni durature o limitate nel tempo. Entrare in contatto con uno di questi esseri significa sperimentare, in un istante, stati di coscienza paradisiaci e ricevere una straordinaria forza evolutiva interiore. La Terra Cava ospiterebbe quindi i discendenti dei superstiti di Atlantide e di Mù nonché molti extraterrestri. Gli esseri sotterranei, soprattutto gli abitanti di Eldorado, molto più evoluti di noi.Gli esseri umani di superficie possono entrare in contatto con queste dimensioni solo per mezzo della consapevolezza del proprio dinamismo eterico-astrale, che è in grado di recepire le elevate frequenze solari e rendere le esperienze molto più soddisfacenti e concrete di quanto lo siano vivendole dall'interno delle percezioni sensoriali dell'involucro fisico. Stabilire un contatto con tali esseri significa vincere le barriere illusorie della morte e prendere coscienza della propria natura astrale. La coscienza umana si dilata nei volumetrici livelli dell'essere e il cuore trabocca nella fiamma dell'amore puro, il "Soma" degli dei. La materia si nobilita di armonia e il corpo fisico si sublima in istanti di suprema trasparenza, in cui gli atomi si accordano su frequenze di luce. Il contatto è la benedizione che ogni uomo di questa terra dovrebbe ricevere. La beatitudine che ogni creatura vivente dovrebbe provare.

fonti:
Giorgio Pastore "Dèi del Cielo, dèi della Terra"
Alec Maclellan “Da Atlantide a Shamballah”
Costantino Paglialunga "Alla Scoperta della Terra Cava"
Carlo Barbera “Agartha la sorgente originaria”

7 commenti:

  1. l'ultimo mio post doveva esseresu shamballah...letteralmente il nome di Allah o Dio..alcuni autori affemano il "luogo di Dio"...e tutto tornerebbe....tu non ci crederai...ma questo doveva essere l'ultimo post...del mio ex blog...ahahahahah!!!...chiudendolo avevo pensato di posticiparlo a tempi migliori ahahahah!!!un casoooooooo???? noooooooo io non credo affatto ai casi...sono lail...e sono una donna ...il mio nome come il tuo e' ebraico ....lail significa notteeeeeeee...bacio e sempre sempre di piu' complimenti...

    RispondiElimina
  2. Ferdinand Ossendowski e Nicolas Roerich
    "Bestie, Uomini e Dei"

    «Un solo uomo vivente è stato a Shamballah. Quell'uomo sono io. Questa è la ragione per cui il Santissimo Dalai Lama mi ha onorato e per cui il Buddha Vivente di Urga mi teme. Ma senza ragione, perché non siederò mai sul Santo Trono dell'altissimo sacerdote di Lhasa né su quello che è stato tramandato da Gengis Khan alla guida della nostra Fede Gialla. Non sono un monaco. Sono un guerriero.»

    RispondiElimina
  3. L'umanità di oggi è il risultato di una lunga evoluzione che potrebbe trovare il suo inizio in un paradiso terrestre reale, divenuto un mito solamente in seguito.

    I sacri testi dell'umanità, i miti e le leggende che sempre nascondono un fondo di verità, ci narrano di un mondo ancestrale, fantastico, prodigioso e per molti aspetti incredibile. Esseri divini, creatori dell'umanità, visitavano il mondo a bordo di meravigliosi carri celesti, gli stessi oggetti volanti non identificati che, secondo alcuni ufologi, ancora oggi solcano i nostri cieli.
    In molti antichi testi e in preziosi manufatti sopravvissuti fino ai giorni nostri, ritroviamo straordinarie cronache di un passato ormai dimenticato, che attende ancora di essere svelato. Quando ne saremo in grado, potremo dare un nome a tutti quei reperti "impossibili" presenti nei musei, agli anacronismi scoperti dagli archeologi, a civiltà ancora senza volto, ai costruttori delle piramidi o di altre meraviglie simili, ma questo cammino si presenta ancora lungo e tortuoso.
    per approfondire: vedi il libro di Giorgio Pastore "Dei del cielo, dei della terra"

    RispondiElimina
  4. ..."Ciò che cerco non è il mio Fine. Lo è alla fine la ricerca stessa"...
    comprendo che la citazione ti è piaciuta così tanto da metterla all'inizio, e ne sono contento.
    So che l'hai trovata perchè il mio blog si chiamava Aghartiunderworld, Ma non è una citazione da un libro, è qualcosa che ho scritto io: quindi, ti prego di scrivere l'autore della citazione da cui l'hai presa :)

    RispondiElimina
  5. Per il resto, buon cammino e buona illuminazione )O(

    RispondiElimina

se sei passato qui non è a caso; forse sei capitato per leggere qualcosa o per dirmi qualcosa: certo il perchè -sebbene al momento sia incomprensibile- in qualche modo è certamente importante per entrambi, quindi, non te ne andare senza aver lasciato una piccola orma del tuo passaggio